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Un centro direzionale “green” e “a misura di dipendente”

Il nuovo polo logistico del Gruppo, che comprende tra gli altri anche Itagency e Faba, sarà pronto per la fine del 2023. Pannelli fotovoltaici e ambienti più ampi e funzionali accoglieranno un organico in costante crescita e asseconderanno le sopraggiunte esigenze logistiche e operative delle varie società. 

Nuovo investimento in “casa Fabbrini”. La nota famiglia trevigiana, titolare fra gli altri di Itagency, leader nella distribuzione di prodotti per tabaccherie e GDO, di Exclama, Maikii e Faba, annuncia la prossima realizzazione di un polo logistico all’avanguardia finalizzato a migliorare la qualità del lavoro, ma soprattutto ad aumentare la sinergia tra le società del Gruppo. Il progetto prenderà il via con la ristrutturazione e l’ammodernamento degli storici locali di Via Giacomo Bortolan a Vascon di Carbonera, in prossimità del casello di Treviso Nord. Questi ultimi verranno adibiti a magazzino, mentre i nuovi uffici, che entreranno in funzione già alla fine del 2023, sorgeranno nella vasta area adiacente a quella dove si trova lo stabile attuale, che subirà quindi un’importante opera di ampliamento.

 

Tanti i fattori che hanno determinato questa scelta: in primis la naturale evoluzione del mercato e del modo di fare business e la conseguente necessità di ripensare gli spazi rendendoli più funzionali, ma soprattutto il sopraggiungere di nuove esigenze amministrative, operative, logistiche e di stoccaggio, a loro volta dovute alla crescita costante del Gruppo, sia dal punto di vista del fatturato (la sola Itagency  si prepara a salutare il 2022 con un aumento stimato intorno al +60%) che dei nuovi ingressi in organico, arrivato ormai a toccare la soglia delle 200 persone. La ristrutturazione consentirà quindi di ottimizzare i flussi delle merci, sia in entrata che in uscita, e le tempistiche di evasione degli ordini e, proprio relativamente agli ordini, è in previsione un progetto di automazione del processo di confezionamento degli stessi.

Spiega Marco Fabbrini, Amministratore Delegato di Itagency: «Le nuove assunzioni, se da un lato rappresentano un impagabile valore aggiunto, dall’altro ci hanno restituito ancora di più la misura di quanto i nostri uffici fossero ormai obsoleti e incapaci di contenere tutti i membri della nostra Grande Famiglia. In questi mesi siamo stati spesso obbligati a pianificare il lavoro su turni e a prevedere lo smartworking anche per attività che avrebbero dovuto essere svolte in presenza. Entro fine anno accoglieremo altre risorse e ciò comporterà un’ulteriore richiesta di spazi che non sono concretamente rintracciabili all’interno dello stabile attuale. Proprio a causa dell’inadeguatezza degli spazi, negli ultimi anni ci siamo visti costretti a esternalizzare alcuni servizi di stoccaggio e logistica, il che ha comportato una maggiorazione degli oneri a nostro carico e il dilatarsi dei tempi di evasione degli ordini. Con la nascita del nuovo polo logistico potremo finalmente far fronte a queste e altre criticità ricavandone peraltro ulteriori benefici che andranno a vantaggio della produttività e del benessere di tutte le aziende del Gruppo».

Una nuova sede all’insegna della sostenibilità, di classe energetica elevata e interamente alimentata da pannelli fotovoltaici. All’impianto preesistente da 100 kw se ne aggiungerà infatti un altro di uguale potenza. Il passaggio totale e definitivo a questa tecnologia porterà dunque, oltre a un prevedibile efficientamento dei consumi, anche a una decisa sferzata verso la completa autonomia energetica e all’azzeramento delle emissioni di gas serra nocivi. Ciliegina sulla torta sarà il particolare sistema di raccolta delle acque meteoriche nell’ottica di limitare gli sprechi idrici. L’edificio verrà realizzato limitando al massimo l’utilizzo di materiali plastici e prediligendo materiali sostenibili con certificazioni CAM e materiali “nobili” quali vetro e alluminio, isolanti naturali e completamente riciclabili una volta esaurito il ciclo di vita del fabbricato. È prevista l’introduzione di colonnine di ricarica per incentivare l’uso di veicoli elettrici, così come saranno creati un parcheggio destinato ai monopattini e un altro per le biciclette. L’approccio green diventerà assoluto protagonista, non soltanto per la filosofia che anima il progetto, ma anche come “presenza” fisica. L’idea infatti è quella di dotare gli ambienti indoor e outdoor di un gran numero di piante in modo da favorire l’ossigenazione, la diminuzione di CO2 e l’ottimizzazione della qualità dell’aria e del microclima interno.

Prosegue Fabbrini: «Guardiamo al presente, ma soprattutto al futuro. In tempi di crisi economica e caro bollette è ovvio che la partita si giochi sul terreno della sostenibilità. Da tempo abbiamo sposato la causa del fotovoltaico e il nuovo polo logistico non farà che completare il cammino che stiamo già percorrendo con successo e soddisfazione, consapevoli che per essere competitivi dobbiamo renderci autonomi e puntare sull’autoconsumo». 

Grandi vetrate, sale riunioni più efficienti, showroom diversificati per azienda, spazio food-working polifunzionale, un ristorante aziendale, un bar e ampi open space al posto delle stanze singole ormai superate, sono solo alcune delle peculiarità che caratterizzeranno il nuovo centro direzionale. Esso potrà contare su un buon comfort acustico e su spazi dinamici in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro, pensati quindi per favorire la comunicazione tra i dipendenti grazie a un approccio architettonico scevro da barriere e delimitazioni fisiche. I locali secondari verranno riconvertiti in meeting point atti a sfruttare al massimo gli interscambi tra i lavoratori al fine di incrementarne la produttività e la motivazione e non mancheranno siti dedicati alle attività parallele: eventi, presentazioni e attività ludiche, che potranno essere svolte non solo all’interno dell’edificio, ma anche negli spazi esterni e sulla copertura piana adibita a vero e proprio “rooftop”.

Conclude Fabbrini: «Con il nuovo polo logistico abbiamo messo definitivamente le persone al centro della nostra attività. Sono loro, con il loro impegno, che fanno crescere l’azienda e l’azienda ha il dovere di ripagarli garantendo una vita professionale confortevole. Il welfare passa anche e soprattutto da un ambiente lavorativo sano, salubre e stimolante. La possibilità di condividere gli spazi, peraltro, cementerà ancora di più la cooperazione tra le società che compongono il nostro gruppo in un interscambio di esperienze che fungerà da incentivo e reciproco arricchimento per tuttiÈ l’inizio di una nuova avventura che ci auguriamo ci porti lontano».